A Palermo, un progetto di Service-Learning

«Laudato si, mi Signore, cum tucte le creature tue».  All'interno dell'Istituto S.M.Mazzarello di Palermo gli alunni si nutrono di arte. Il progetto di Service-Learning, portato avanti da Suor Ermelinda Ardita, vede la partecipazione attiva degli alunni delle medie che, dall'ideazione alle fasi di realizzazione, creano un murales di circa dieci metri dalle immagini suggestive.


Il tema centrale è la Laudato sì, seconda enciclica del Santo Padre, che deriva dal Cantico delle creature. Nel disegno, che cattura lo sguardo e accompagna con gioia le ultime giornate di scuola, le immagini della Creazione si alternano con il grande tema della difesa ambientale, nell'invito ad uno sforzo collettivo per superare la grande crisi ecologica e sociale della Terra.
Ad accompagnare l'importanza del Creato, e degli esseri viventi che lo abitano, vi è la proposta pastorale dell'anno quasi concluso: “il sogno dei 9 anni”. Questo evento, all'interno dell'opera, si presenta nei volti di Giovannino dormiente tra il lupo e la pecora e introduce il contesto educativo salesiano, in cui Don Bosco e Madre Mazzarello accompagnano i ragazzi alla scoperta di un Mondo eco-sostenibile.
Un Pianeta che nelle immagini viene abbracciato è un invito alla diffusione di una cultura in difesa dell'ecosistema, una metafora che indica la cura di ciò che ci è stato donato dal Signore.
All'interno dell'Enciclica il Papa ci ricorda che «...il cambiamento è qualcosa di auspicabile, diventa preoccupante quando si muta in deterioramento del mondo e della qualità della vita di gran parte dell'umanità» (Laudato si, articolo 18). È proprio in direzione di quest'urgenza che i tre palazzi in verde, azzurro e giallo rappresentano il simbolo della raccolta differenziata. Un segnale di interconnessione tra spazi urbani e nuove esigenze, in cui l'analogia di forme e colori prende forma e valore di prevenzione delle problematiche che affliggono la “nostra Casa”.

Il lavoro si è svolto in tre tappe, due delle quali somministrate on-line a causa della pandemia in atto:


1. Comprensione del murales e studio progettuale del disegno.
In questo primo momento i ragazzi hanno idealizzato e pianificato ciò che successivamente avrebbero prodotto. Essenziale in fase di preparazione la spiegazione delle tematiche affrontate e la condivisione di un obiettivo finale come stimolo di cooperazione e coesione all'interno del gruppo.


2. Studio del colore
Anche la seconda fase è stata somministrata on-line. Dopo la restituzione del disegno finale, la spiegazione della stesura del colore ha coinvolto i ragazzi con approfondimenti su quello che sarebbe stato l'effetto finale e sulla successiva fase di riempimento delle immagini. Queste prime due parti hanno insegnato agli “artisti in erba” a gestire un progetto di gruppo, suddividere il lavoro in parti è essenziale per comprendere i ruoli e l'approccio alla fase pratica. Inoltre, il lavoro a distanza è stato significativo anche dal punto di vista simbolico, un trampolino verso l'ultima fase, la più divertente e attesa.


«Tu comprenderai ogni cosa quando cogli occhi tuoi materiali vedrai di fatto quanto ora vedi cogli occhi della mente»”.
(San Giovanni Bosco)


3. Pittura sul muro
Finalmente le mani cominciano a sporcarsi e le idee si tuffano su un muro bianco che diventa presto, per tutti, il murales. Di seguito, attraverso le testimonianze raccolte in classe e i feedback degli alunni durante queste splendide giornate di realizzazione del lavoro, abbiamo riportato in poche righe il racconto dell'ultima fase. Spostando il punto di vista, ecco la prospettiva dagli occhi dei nostri splendidi ragazzi.

muralesPA

Il murales di fine anno, una storia da raccontare


“Io abbozzo voi stenderete i colori”.
(San Giovanni Bosco)


Il primo effetto cromatico che ci è venuto in mente è l'azzurro del cielo. Così, nel grande murales che domina lo spazio esterno antistante il campetto di calcio, uno sfondo cobalto abbraccia il tema centrale della rappresentazione: la Creazione. In queste giornate di metà primavera la nostra Scuola ci ha dato la possibilità di pitturare e, sotto la paziente ed esperta guida di Suor Ermelinda, abbiamo dato sfogo alla nostra vena artistica. Nei momenti in cui l'azione del pennello riempie di tempera i volti di Don Bosco e Madre Mazzarello, ripensiamo ai mesi del lockdown, all'immobilismo anti COVID e alla voglia di normalità.
Da sinistra ritroviamo il sogno dei nove anni e diversi riferimenti al Creato e alla sua cura e sostenibilità. Ognuno di noi si concentra su una porzione di muro e, tra un pennello gocciolante e un po' di giallo sulla maglietta, ritroviamo la serenità dei giorni migliori e gli occhi sorridenti dei nostri compagni. Mentre coloriamo, la mattinata corre in fretta... comese volesse recuperare il tempo perduto. Il sole accarezza le teste e notiamo guance “ribelli” straripare, di tanto in tanto, da qualche mascherina.
Ogni dì, quando scendiamo e verifichiamo i margini del nostro lavoro, ci rendiamo conto del progresso compiuto: l'opera d'arte prende forma. Vantandoci per scherzo su quale parte sia venuta meglio, ci rendiamo conto che unicamente il lavoro di squadra e la forza del gruppo rendono efficacie il nostro agire e speciale la nostra vita. Facendo un passo indietro, invadendo il campo di calcio, il grandangolo scorgeparticolari che sfuggono durante il minuzioso operare delle setole sulla  superficie ruvida.
Rimaniamo incantati dallo spettacolo offerto dalla nuova prospettiva e ci poniamo una domanda: noi siamo gli autori di questo fantastico “quadro”? Un messaggio  salta fuori dalle immagini, ponendo in parallelo il senso di ciò che abbiamo fatto e l'auspicio del messaggioche propone: INSIEME SI PUÓ!
Nel frattempo vediamo gli insegnanti ridere e indicare i nostri corpi colorati:«Andate a lavare le mani  e torniamo in classe». Tra un libro di storia e un'espressione matematica le nostre mani conservano qualche macchia sfuggita al sapone, è un pezzo di cielo che ci accompagna fino a casa.


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