Il Quaderno N° 2 presenta semplici indicazioni per avviare la gestione di una scuola paritaria salesiana delle FMA dove sono messe in sinergia, contemporaneamente, più risorse umane, più aspetti complementari di diritto scolastico, civile, canonico e amministrativo su una tradizione pedagogico-carismatica consolidata e un progetto educativo che prevede ruoli, compiti e procedure.
Le considerazioni partono dal desiderio di aiutare coloro che hanno accolto il mandato di gestire e coordinare una scuola, a esprimere una vocazione: servire la comunità fatta di docenti, alunni, genitori, educatori, territorio, Chiesa, ecc. Tale chiamata (1 Cor. 7,20) è un’intensificazione della chiamata educativa a cui tutti i docenti, che intendono essere “educatori”, cercano di essere fedeli.
Il ruolo di Legale Rappresentante, di Direttrice e di Coordinatore AED è, infatti, complesso ed investe tutto della persona perché gli ambiti in cui le persone agiscono sono ampi e interconnessi e richiedono la capacità di cogliere le fatiche, le necessità e prevenire i bisogni, con uno sguardo complessivo, dinamico, decisionale
che implica emozione, intelligenza, lungimiranza, proattività, umiltà per dare forma e sostanza al lavoro. Tutto questo evita il formalismo, cioè fa superare la fatica degli adempimenti burocratici, la formalizzazione documentale, le visite ispettive, ecc.
Assumere il ruolo di Legale Rappresentante, di Direttrice, di Coordinatore o anche di Docente collaboratore richiede una volontà intensificata di testimoniare una competenza, di custodire e incrementare i valori dell’educazione, di instaurare e coltivare rapporti, di motivare i collaboratori e il personale, di decidere, di fruire della propria autonomia organizzativa e della flessibilità creativa; di risolvere problemi non standardizzati, di continuare a studiare e irrobustire la propria cultura disciplinare, la propria vita spirituale, l’apertura alla trascendenza, la ricerca del senso profondo della verità, della vita…, di cercare di dare cultura alla pedagogia e pedagogia alla cultura.
I ruoli di animazione e di direzione sono connotati dalla crescita del pensare e dell’operare, del comunicare e del condividere azioni, del prevenire e dell’intervenire, del provocare e del facilitare, del gioire e del soffrire dentro ambiti complementari che spesso si intersecano e poi si dividono su compiti specifici per poi ritornare
a confluire e formare un tutt’uno.
Una qualificazione distintiva dei ruoli della dirigenza è proprio quella di convivere su piani diversi di “operatività” e di “intellettualità”. E. Morin dice “Pensare non significa servire l’ordine o il disordine, ma servirsi dell’ordine e del disordine. Pensare non vuol dire voltare le spalle al non razionalizzabile o  all’inconcepibilità, ma operare malgrado contro/con il non razionalizzabile e l’inconcepibile”.
Le caratteristiche proprie di questi ruoli si ritrovano negli sforzi volti ad attingere l’unità e la sintesi sia a livello personale, sia a livello organizzativo-educativo, dei diversi campi di intervento. L’assenza di questa sintesi non è indifferente, essa compromette l’autenticità della persona, della cultura e il benessere della scuola. E’ possibile invece vivere questa sintesi culturale ed educativa quando a livello umano si vuole e si fa in modo che si inneschi una relazione di fiducia, di complementarietà sapendo che in ciascuno c’è una forza, una competenza che, all’interno di un ambiente stimolante, possono essere messe a beneficio di tutti, come dono.
Il quaderno n° 2 presenta quattro temi:
1. Il gruppo direttivo di una scuola salesiana FMA
2. I verbi della gestione
3. La leadership
4. La delega

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