E se invece di “emergenza educativa” dovessimo parlare di “emergenze”? In realtà non si tratta di un moltiplicarsi di problemi, ma di un approccio più esteso e analitico della situazione che esiste dietro queste due parole. A porsi la questione è l’annuale Rapporto sulla scuola cattolica, realizzato dal Centro studi della scuola cattolica (Cssc), giunto alla sua ventiseiesima edizione e presentato questa mattina nell’ambito della XVII Giornata pedagogica della scuola cattolica a Roma.
“Letteratura, arte e scienza vie per ascoltare e ascoltarsi”
In continuità con il percorso già avviato negli anni precedenti, a partire dalla pubblicazione “In ascolto della bellezza”, si avverte il bisogno di rafforzare i percorsi didattici e la formazione pedagogica con la proposta di alcuni appuntamenti di riflessione per “suscitare persone capaci di muoversi a proprio agio nella dimensione interiore, persone capaci di ascolto e di discernimento, capaci di osservare, di interrogarsi, di cogliere e scegliere autonomamente il bene, persone capaci di sentire profondamente le esigenze della vita e degli altri” (G. Grandi, In ascolto della bellezza, pag 18)