Eventi

Da apprendisti scienziati a giornalisti provetti: la classe 3B si re-inventa!

Al Don Bosco di Padova, maggio 2020. Stiamo lavorando in modalità “didattica a distanza” da due mesi. Ne abbiamo ormai colto pro e contro, e tutti, docenti e alunni, abbiamo colmato lacune informatiche o, se già “smanettoni”, siamo in procinto di mandare il nostro curriculum alla CIA.
Scherzi a parte, al di là del quasi ricucito gap digitale che separava docenti e alunni, la didattica a distanza ha avuto l’importantissimo compito di mantenere saldo il nostro legame coi ragazzi, che il distanziamento sociale aveva purtroppo cercato di rompere.

SCUOLA, FIDAE: PARTE LA CAMPAGNA #VOGLIAMOFARESCUOLA

Vogliamo fare scuola è lo slogan scelto dalla FIDAE per lanciare un percorso di collaborazione tra scuole, enti locali e istituzioni in vista della riapertura delle scuole. Sono state settimane laboriose in cui accanto alla didattica a distanza le scuole paritarie hanno cominciato a pensare non solo a come tornare a scuola in sicurezza ma come rimotivare al valore più profondo della scuola studenti, insegnanti e famiglie.

LA GENESI DELLA SCUOLA GESTITA DALLE FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE

Per scoprire la genesi della scuola gestita dalle Figlie di Maria Ausiliatrice a Mornese occorre risalire ai suoi fondatori. A Don Bosco va ricondotta la paternità non solo giuridica e carismatica dell’istituto delle FMA globalmente inteso, ma anche quella pedagogica della sua prima istituzione educativa: la casa “Maria Ausiliatrice” di Mornese. Egli stesso, come è noto, si impegnò a diffonderne la conoscenza redigendo o facendo redigere un breve articolo pubblicato sul quotidiano torinese L’Unità Cattolica del 1° ottobre 1873 dal titolo: Un buon istituto per le ragazze. Nell’agosto dello stesso anno Don Bosco inviava pure una circolare a parroci e sacerdoti alla quale era annesso il Programma dell’educandato femminile da lui aperto a Mornese.

Nell'Educazione il futuro

Un valido strumento di riflessione pubblicato dall'Ufficio Nazionale per l’educazione, la scuola e l’università della CEI il 28 aprile 2020.
Il direttore Ernesto Diaco così scrive nella presentazione:
"Le prime a chiudere e le ultime a riaprire. E nel mezzo? Didattica a distanza, corsi in streaming, esami di laurea online. La scuola e l’università al tempo del coronavirus hanno chiesto aiuto alla tecnologia, ricevendone in abbondanza. Si tratta delle prove generali dell’educazione del futuro?

La “buona reciprocità” a fondamento della valenza educativa del docente

Per poter affrontare la riflessione sulle relazioni di “buona reciprocità” nell’esperienza scolastica e di educazione, mi pare necessario evidenziare, prima di tutto, come nella società attuale si tenda a svalutare il ruolo educativo che è fondamentale per un docente. È facile constatare come la valenza educativa degli insegnanti abbia subìto, nella società attuale, un crollo vertiginoso per cui è difficile parlare di relazioni educative vissute in ambiente scolastico, senza fermarsi a riflettere sull’urgenza di ripensare il ruolo educativo degli insegnanti. Se la scuola mira unicamente a formare le giovani generazioni per entrare nel mondo del lavoro, si comprende come l’impostazione dell’intero sistema scolastico sia costruito attorno ad una concezione economica.